Nell’ immagine è visibile l’ “incudine da falciatore”, comunemente chiamato “marcia” nelle lingue dialettali delle valli del Taro e del Ceno dalla caratteristica “parlata ligure” (in questo caso si tratta dello specifica incudine “battifalce”).
L’incudine per “battere” e “assottigliare” la lama della falce fienaria (in dialetto “curiatta” o “frèina”) era un attrezzo che serviva (insieme al martello) al contadino per “battere” il filo della lama della falce così da eliminare le ammaccature, prima dell’affilatura con la “cote”. Prima di iniziare il lavoro di falciatura, il contadino si sedeva nell’aia o nel campo (comodo, a gambe larghe) e, dopo aver piantato per terra la punta dell’incudine battifalce da falciatore (“portatile” o “mobile”), batteva il “filo” della lama della falce sul bordo dell’incudine per assottigliarla (“stirarla”) e quindi affilarla.
La lama una volta sistemata adeguatamente sul legno della falce fienaria, veniva di tanto in tanto passata con la “cote” (tradizionalmente conservata nel fodero fatto con corno di bue appeso alla cinghia dei pantaloni) per completare e poi mantenere efficiente l’affilatura.
The image shows the “mower’s anvil”, commonly called “march” in the dialectal languages of the Taro and Ceno valleys from the characteristic “Ligurian speech” (in this case it is the specific “beater” anvil).
The anvil to “beat” and “thin” the blade of the scythe (in dialect “curiatta” or “frèina”) was a tool that was used (together with the hammer) to the farmer to “beat” the blade of the sickle so to eliminate the dents, before sharpening with the “whetstone”. Before starting the mowing work, the farmer would sit in the farmyard or in the field (comfortable, with legs apart) and, after having planted the tip of the scythe anvil on the ground (“portable” or “mobile”), beat the “edge” of the scythe blade on the edge of the anvil to thin it (“iron it”) and then sharpen it.
Once the blade was properly placed on the wood of the scythe, it was occasionally passed with the “whetstone” (traditionally kept in the sheath made with ox horn hanging from the trouser belt) to complete and then maintain the sharpening efficiency.
Questo tipo di incudine, realizzata in ferro ha la parte superiore a base quadrata (sulla quale può picchiare un martello), e l’altra estremità appuntita (in modo da poter essere conficcata al suolo). La parte centrale presenta quattro spirali (anch’esse di ferro) inserite nell’incudine tramite un foro (in questo modo l’incudine non penetra completamente all’interno del terreno, ma rimane ad una certa altezza per rendere il lavoro più agevole).
Spesso alla base del manico veniva fissata una catena metallica, che a suo volta veniva agganciata all’incudine “portatile” o “mobile”, per una maggiore praticità nel ritrovare tali attrezzi.
This type of anvil, made of iron, has the upper part with a square base (on which you can hit a hammer), and the other pointed end (so that it can be driven into the ground). The central part has four spirals (also made of iron) inserted into the anvil through a hole (in this way the anvil does not penetrate completely inside the ground, but remains at a certain height to make the work easier).
A metal chain was often attached to the base of the handle, which in turn was attached to the “portable” or “mobile” anvil, for greater convenience in finding such tools.