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Monete coniate nel 1911

Le tre monete da 20 centesimi di lira sono decorata sul dritto in gran parte della testa dell’Italia agricola volta a sinistra, un poco della spalla e mezza mano destra che tiene una spiga di frumento mentre sul rovescio è rappresentata la figura della Libertà, volta a destra e librata verso sinistra, che regge con la mano sinistra una fiaccola. Nel campo, a sinistra, C•20 // 1911 // R e, in basso, lo scudo sabaudo della croce coronato, con appeso il collare dell’ordine della Santissima Annunziata, tra un ramo di alloro ed uno di quercia. In basso lungo il bordo, a sinistra, L BISTOLFI M • (con le iniziali L B in monogramma) e, a destra, L • GIORGI INC •.


The three 20 cents lira coins are decorated on the obverse in a large part of the head of agricultural Italy turned to the left, a bit of the shoulder and half a right hand holding an ear of wheat while on the reverse the figure of Liberty is represented, facing right and hovering to the left, holding a torch in her left hand. In the field, on the left, C • 20 // 1911 // R and, below, the Savoy shield of the crowned cross, with the collar of the order of the Santissima Annunziata hanging between a laurel branch and an oak branch. Bottom along the edge, on the left, L BISTOLFI M • (with the initials L B in monogram) and, on the right, L • GIORGI INC •.

La prima serie di monete da 20 centesimi è stata coniata nel 1863 sotto Vittorio Emanuele II alla zecca di Torino. Le monete di questa serie avevano una massa di 2,5 grammi, erano in argento 835 e un diametro di 18 mm, il bordo era liscio. Il dritto mostrava il profilo del re, rivolto verso destra, la legenda Vittorio Emanuele II e l’anno. Sul rovescio era raffigurato invece lo stemma di Casa Savoia, il valore e la legenda Regno d’Italia, oltre che al simbolo della zecca di appartenenza. Di questa moneta di cui rimangono ora in commercio solo 7 esemplari, inizialmente aveva un tiratura di 461 pezzi, infatti si decise di ritirarle ritenendole simili alle monete da 5 lire in oro e che si potesse facilmente sostituirle, in maniera truffaldina, dopo essere dorate. Nello stesso anno venne coniata quindi un’altra serie con lo stesso dritto ma leggermente più piccola e con sul rovescio il valore al posto dello stemma. Questa serie ebbe una seconda coniazione nel 1867. A partire dal 1884 ne furono ritirate dalla circolazione circa 35.000.000 esemplari.


The first series of 20 cents coins was minted in 1863 under Vittorio Emanuele II at the Turin mint. The coins of this series had a mass of 2.5 grams, were made of 835 silver and a diameter of 18 mm, the edge was smooth. The obverse showed the profile of the king, facing right, the legend Vittorio Emanuele II and the year. The reverse depicted the coat of arms of the House of Savoy, the value and the legend of the Kingdom of Italy, as well as the symbol of the mint to which it belonged. Of this coin of which only 7 copies remain on the market, initially it had a circulation of 461 pieces, in fact it was decided to withdraw them considering them similar to 5 lire gold coins and that they could easily be replaced, in a fraudulent way, after being gilded. In the same year, another series was coined with the same obverse but slightly smaller and with the value on the reverse instead of the coat of arms. This series had a second minting in 1867. Starting from 1884 about 35,000,000 copies were withdrawn from circulation.

Sotto Vittorio Emanuele III vennero coniate tre diverse serie di monete da 20 centesimi di lira.

La prima di questa, denominata Libertà librata, fu prodotta dal 1908 al 1935 a Roma; dal 1926 al 1935 fu però coniata esclusivamente per il collezionismo e con una tiratura che variava dai 500 ai 50 pezzi, infatti Vittorio Emanuele III era un grande appassionato di numismatica. La serie era in nichelio 975, con un diametro di 21,5 mm e un peso di 4 grammi, il bordo era rigato. Sul dritto vi era raffigurata la parte superiore di una donna tenente in mano una spiga di grano e la legenda Italia. Il rovescio riportava una donna, che teneva una fiaccola fluttuante nell’aria, lo stemma dei Savoia oltre che il valore, l’anno e la lettera R per indicare la zecca romana.


Under Vittorio Emanuele III three different series of 20 cents of lira coins were minted. The first of these, called Libertà librata, was produced from 1908 to 1935 in Rome; from 1926 to 1935, however, it was coined exclusively for collecting and with a circulation ranging from 500 to 50 pieces, in fact Vittorio Emanuele III was a great fan of numismatics. The series was in 975 nickel, with a diameter of 21.5 mm and a weight of 4 grams, the edge was scored. On the obverse there was depicted the upper part of a woman holding an ear of corn in her hand and the legend Italy. The reverse showed a woman holding a torch floating in the air, the coat of arms of the Savoy as well as the value, the year and the letter R to indicate the Roman mint.

Dal 1918 al 1920 venne coniata la seconda serie. Le monete di quest’ultima erano ancora una volta in nichelio ma anche di rame, avevano un diametro di 21,3 mm, 4 grammi di peso e sia liscio che rigato, a parte quelle del ’20 che ce lo avevano solo liscio. Sul dritto era raffigurato lo stemma dei Savoia sovrastato dalla legenda Regno d’Italia. Il rovescio riportava il valore, l’anno e i segni di zecca all’interno di un esagono. Poiché le monete riportanti il millesimo 1918 e 1919 furono coniate utilizzando i coni usati da Umberto I, nel 1894 e 1895, spesso è possibile vedere la doppia battitura.


From 1918 to 1920 the second series was coined. The coins of the latter were once again in nickel but also in copper, they had a diameter of 21.3 mm, 4 grams in weight and both smooth and lined, apart from those of the 1920s which only had it smooth. On the obverse was the Savoy coat of arms surmounted by the Kingdom of Italy legend. The reverse reported the value, year, and mint marks inside a hexagon. Since the coins bearing the 1918 and 1919 thousandths were minted using the cones used by Umberto I, in 1894 and 1895, it is often possible to see the double typing.

L’ultima delle tre serie, denominata Impero, fu coniata ancora una volta a Roma tra il 1936 e i 1943. Queste monete erano in Nichelio 990 e potevano essere sia magnetiche sia antimagnetiche; avevano un diametro che variava dai 21,5 mm ai 21,7 mm, un peso di 4 grammi e il bordo rigato. Il dritto raffigurava il profilo del re rivolto verso sinistra e la legenda Vitt•Em•III•Re•E•Imp. Sul rovescio, oltre al profilo di una donna, era raffigurato un fascio littorio, la legenda Italia, il valore, il segno di zecca, e l’anno sia del calendario gregoriano che di quello introdotto da Benito Mussolini, questo in cifre romane. Le monete coniate nel ’37 e nel ’38 erano per numismatici mentre sempre nel 1938 fu coniata un solo esemplare di prova con un peso di 3,48 grammi.


The last of the three series, called Impero, was minted once again in Rome between 1936 and 1943. These coins were in Nickel 990 and could be both magnetic and anti-magnetic; they had a diameter ranging from 21.5 mm to 21.7 mm, a weight of 4 grams and a striped edge. The obverse depicted the profile of the king facing left and the legend Vitt•Em•III•Re•E•Imp. On the reverse, in addition to the profile of a woman, there was a fasces, the Italian legend, the value, the mint mark, and the year of both the Gregorian calendar and that introduced by Benito Mussolini, this in Roman numerals. The coins minted in ’37 and in ’38 were for numismatists while in 1938 only one test specimen was minted with a weight of 3.48 grams.