Il 20 Aprile 1945 era una bella giornata a Lusia, la guerra stava per terminare e la liberazione era vicina, la gente stava lavorando nei campi e i bambini erano a scuola. Poi, verso le 11 di mattina, in un attimo l’intero paese fu sconvolto da un violento bombardamento. Trentotto aerei sorvolarono Lusia con 5 bombe ciascuno: l’obiettivo era far saltare il ponte per impedire ai tedeschi, già sconfitti, di poter fuggire. Pensavano fosse un ponte in cemento armato, invece era un semplice ponte in legno, l’attacco sarebbe dovuto essere mirato, ma così non fu. Venne distrutto mezzo paese, compreso il bel palazzo dei Morosini, di cui rimane solo una torre, e le chiese dei santi Vito e Modesto.
All’interno del “Parco delle Rimembranze”, istituito nel 1972, sono conservati alcuni resti: le fondamenta della chiesa e la base del campanile, ora trasformato in cappella votiva e monumento alla memoria.
Settantaquattro furono le vittime. Il 20 aprile di ogni anno i loro nomi vengono ricordati al suono della vecchia campana, commemorazione a cui partecipano tutti gli studenti delle scuole comunali, le autorità, i rappresentanti delle varie associazioni e tutti i cittadini.
April 20, 1945 was a beautiful day in Lusia, the war was about to end and liberation was near, people were working in the fields and the children were at school. Then, around 11 in the morning, in an instant the whole town was devastated by a violent bombing. Thirty-eight planes flew over Lusia with 5 bombs each: the goal was to blow up the bridge to prevent the Germans, already defeated, from being able to escape. They thought it was a reinforced concrete bridge, instead it was a simple wooden bridge, the attack should have been targeted, but it was not. Half the town was destroyed, including the beautiful Morosini palace, of which only one tower remains, and the churches of Saints Vito and Modesto.
Inside the “Parco delle Rimembranze”, established in 1972, some remains are preserved: the foundations of the church and the base of the bell tower, now transformed into a votive chapel and a monument to memory.
Seventy-four were the victims. On April 20 of each year their names are remembered at the sound of the old bell, a commemoration attended by all the students of the municipal schools, the authorities, the representatives of the various associations and all citizens.
Ecco una foto delle fondamenta sopravvissute al bombardamento della chiesa dei santi Vito e Modesto, a cui è stata sostituita un’omonima chiesa, inaugurata solo nel 1958, più lontana dall’argine dell’Adige, dove sorge piazza Papa Giovanni XXIII e attorno alla quale si articola la “moderna” Lusia.
Here is a photo of the foundations that survived the bombing of the church of Saints Vito and Modesto, which was replaced by a church of the same name, inaugurated only in 1958, farther from the Adige embankment, where Piazza Papa Giovanni XXIII stands and around which the “modern” Lusia is articulated.
Ecco la base del campanile della chiesa dei santi Vito e Modesto che si salvò dal drammatico evento di quel 20 aprile, ora è possibile entrarvi per visitarla, in quanto monumento alla memoria, ed è stata trasformata in una piccola cappella votiva.
Here is the base of the bell tower of the church of Saints Vito and Modesto which was saved from the dramatic event of that April 20, now it is possible to enter it to visit it, as a monument to memory, and it has been transformed into a small votive chapel.
Qui si vedono alcuni edifici non più esistenti (per la maggio parte) della vecchia Lusia, ad esempio nella prima foto si vede il palazzo dei Morosini in primo piano e il vecchio campanile della chiesa dei Santi Vito e Modesto nello sfondo, nella seconda foto è sempre lo stesso palazzo fotografato da una diversa angolazione, nella terza foto si vede il campanile in primo piano sulla destra e molte persone che camminano sulla strada per salire sull’argine dell’Adige, sullo sfondo il solito palazzo dei Morosini.
Here you can see some buildings no longer existing (for the most part) of the old Lusia, for example in the first photo you can see the Morosini palace in the foreground and the old bell tower of the church of Santi Vito e Modesto in the background, in the second photo it is always the same building photographed from a different angle, in the third photo you can see the bell tower in the foreground on the right and many people walking on the road to climb the Adige bank, in the background the usual Morosini palace.